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UN CORDIALE BENVENUTO NEL SALOTTO VIRTUALE DEI CULTORI DELL'ICONOFILIA, LO STUDIO ED IL COLLEZIONISMO DEI SANTINI E DELLE ANTICHE IMMAGINI DEVOZIONALI





sabato 29 novembre 2014

A ROMA, IL 6 DICEMBRE 2014 H.17,00 - A.I.C.S.-ASSOCIAZIONE ITALIANA CULTORI IMMAGINETTE SACRE INAUGURA LA MOSTRA "ET VERBUM CARO FACTUM EST"



A.I.C.I.S.
ASS.NE ITALIANA CULTORI IMMAGINETTE SACRE
Fondata nel 1983 a Roma da Gennaro Angiolino

Segreteria:   A.I.C.I.S. -  V. Merulana 137/A-10 – 00185 Roma RM


  Cell.388-6938.777  -   Tel: 06-7049.1619  -   E-mail: aicis_rm@yahoo.it




MOSTRA: ET VERBUM CARO FACTUM EST -
Il Natale nelle immagini devozionali e nei Presepi


     L’A.I.C.I.S. - Associazione Italiana Cultori Immaginette Sacre, in collaborazione con la Comunità del Convento di Santa Maria sopra Minerva e dell’Associazione “Presepi d’Italia” di Massa Martana (PG), per questo Santo Natale 2014 propone la ‘III Mostra del santino’ sul tema: “Et Verbum caro factum est -Il Natale nelle immagini devozionali e nei Presepi ”.

     La manifestazione avrà luogo a Roma, nel Convento di Santa Maria sopra Minerva, con ingresso da Piazza della Minerva 42, dalle ore 17,00 del 6 dicembre 2014 (con la cerimonia di inaugurazione ed alcuni interventi) fino alle ore 19,00 del 6 gennaio 2015 ed osserverà il seguente orario 9,30 - 12,30 e 16,00 - 19,00, festivi compresi, e con sola apertura  pomeridiana a Natale e Capodanno.

     L’evento desidera mettere in risalto la celebrazione del Santo Natale di Gesù, Dio che entra nel mondo per rimanervi fino alla fine dei tempi.

     Il 6 dicembre 2014, alle ore 17.00, con la cerimonia di inaugurazione della Mostra “Et Verbum caro factum est”, sono previsti, oltre le parole di benvenuto da parte del Presidente AICIS Giancarlo Gualtieri, alcuni brevi interventi.
    Parlerà, pertanto, il Dr.Ennio Passero, Presidente dell’Associazione “Presepi d’Italia” di Massa Martana (PG), la Prof.ssa Laura Borello di Torino, la studiosa e cultrice di antiche immagini devote Paola Galanzi di Sassari e, infine, la Dr.ssa Giuseppina Licordari Gualtieri di Roma.

    La Mostra presenterà alcune centinaia di santini a stampa e manufatti, dal 1500 al 1900 di 23 espositori collezionisti AICIS di tutta Italia, e ripercorrerà i momenti più salienti della nascita del Divin Salvatore attraverso l’annuncio ai Pastori, l’adorazione degli Angeli, l’adorazione dei pastori, l’adorazione dei Magi, Gesù Bambino “Salvator Mundi”, le letterine e le cartoline di Natale e, quest’anno, per la prima volta, ci sarà una eccellente rappresentanza di Presepi di carta, grazie alla collaborazione dell’Associazione “Presepi d’Italia” di Massa Martana e del collezionista Don Pino Pellegrino di Torino.

    Un interessante mondo di carta, quindi, proveniente dal passato, celebrativo del Santo Natale, ambasciatore di pace e di speranza; un mondo di carta che ha la capacità, ancora oggi, di suscitare teneri sentimenti e forti emozioni a grandi e piccoli.  
IL PRESIDENTE
GIANCARLO GUALTIERI





mercoledì 26 novembre 2014

ICONOFILIA E CULTURA: PUSTET, EDITORE DI SANTINI CROMOLITOGRAFICI IN BAVIERA NEL 1800


S.Agnese Vergine e Martire Romana

Editore: PUSTET in Regensburg (Baviera)

Metà secolo XIX

Collezione privata Mario Tasca


Appartengono anche loro a quel Mondo di Devozione, puro e quasi fiabesco, popolato di colori meravigliosi e profumato di caramelle, cui fanno parte i bellissimi Santini cromolitografici stampati dalla Casa Editrice Santa Lega Eucaristica di Milano e da altri noti Stabilimenti Italiani, tra l'ultimo ventennio del 1800 e l'inizio del nuovo secolo.

Tuttavia, pur accomunati da una caratteristica leggiadrìa policromatica ai Santini delle Case suddette, le cromolitografie dell'Editore Friedrich Pustet rappresentano, invero, un unicum nella tipologia specifica richiamata, nell'iconografia così come negli stessi colori impiegati.


                                   S. Agnese Vergine e Martire

Santino cromolitografico della Santa Lega Eucaristica di Milano




E' ben più facile, infatti, immaginare un Santino raffigurante Santa Agnese Vergine e Martire stampato dalla Santa Lega Eucaristica di Milano nella mano o custodito tra gli ordinati quaderni della scuola di un bimbo o di una fanciulla appena adolescente piuttosto che un Santino celebrante la medesima Santa prodotto da Pustet a Regensburg (Ratisbona).


Il motivo ? Strettamente legato alla storia dell'importante Editore Bavarese, come vedremo.

Le origini della dinastia Pustet affondano le loro radici nella Repubblica di Venezia e datano del 1600 circa.

Il cognome originario della Famiglia era infatti Pustetto, cognome assai diffuso nella citta' ancora ai nostri giorni.

Fu il nonno di Anton Pustet a trasferirsi, un secolo prima, da Venezia in Baviera.

Anton, modesto rilegatore di libri, vissuto nella città di Hals, vicino a Passau, nel secolo XVIII, si unì in matrimonio con Anna Scheuerocker, fervente cattolica: dalla loro unione nacque un unico figlio: Friedrich Pustet (1798- +1882) , fondatore della Pustet Verlag- la Casa Editrice Pustet.




Friedrich Pustet I  (1798- +1882)


Nel 1819 a Passau Friedrich rilevò una piccola legatoria e solo tre anni dopo, nel 1822, acquistò uno Stabilimento litografico.

Andando bene gli affari, nel 1826 poté trasferirsi a Ratisbona-(Regensburg in lingua Tedesca).

Stabilendo sin da subito dei proficui rapporti di lavoro con eminenti autori Cattolici e con alti prelati della Chiesa nella città, ampliò l'ambito delle sue pubblicazioni a tutte le branche della Letteratura, dedicandosi con nuovo e particolare riguardo nei confronti della Teologia.


S. Anna

Pustet Verlag in Regensburg

Collezione privata Mario Tasca



Fu però solo nell'anno 1833, proprio per poter far fronte alle numerosissime commesse che riceveva dai suoi clienti, che Friedrich Pustet I acquistò una delle sue prime macchine per stampa e, a poca distanza da Regensburg, nel 1836, aprì anche una Cartiera.

Nel 1845 iniziò così a stampare Opere liturgiche ed il successo fu talmente grande che appena l'anno successivo, nel 1846, ottenne  il monopolio a livello mondiale per la stampa del Missale Romanum, un Messale in lingua latina destinato al culto nelle Chiese cattoliche. 

Nel 1860 successe a Friedrich I il figlio primogenito Friedrich II il quale, tra il 1865 ed il 1898, fondò succursali della Casa Editrice a Colonia, Vienna, Roma, Cincinnati e New York, Valencia e San Paolo in Brasile.

Nelle due filiali di  Cincinnati e New York registrarono un successo enorme- insieme a pregevoli articoli religiosi importati direttamente dall'Italia come rosari, medagliette, etc.- proprio i bellissimi Santini, stampati in cromolitografia, dall'iconografia raffinata e dai brillanti colori su sfondo in oro ma pur sempre distintamente sobri per l'espressione ieratica dei Santi e delle Sante ivi raffigurati.

Sul Santino firmato Pustet, il contesto ove Santa Agnese Vergine e Martire Romana è rappresentata è un ambiente assolutamente probabile, reso ancor più reale dal campanile dell'antica Chiesa che si scorge alle sue spalle e dal Palazzo dall'architettura squisitamente ottocentesca che le fa da sfondo alla sua sinistra.

La Santa non è qui ritratta con gli occhi volti al Cielo e l'espressione quasi sognante, come nel Santino nr. 204 della Santa Lega Eucaristica, non è in mezzo a gigli dal lunghissimo stelo, non è coronata di rose.

Il suo aspetto, verecondo e serissimo, lo sguardo basso, nell'atto di leggere un libro, la incoronano naturalmente di una nobile aura di santità.

Friedrich II Pustet  sposò dunque l'adesione totale alla sobrietà del programma editoriale religioso-teologico e liturgico della Chiesa di Roma che gli garantì sempre una stretta collaborazione con la Santa Sede.

Proprio il suo prezioso e coerente contributo gli valse nel 1870 l'ambito titolo di Typographus S. R. Congregationis, ossia Tipografo Ufficiale della Santa Sede.

Ancora oggi, nel XXI secolo, la Casa Editrice Pustet è un importante Editore di Teologia liturgica e con dieci Librerie è presente in ben otto città della Baviera, contando circa 250 dipendenti.

Paola Galanzi

lunedì 24 novembre 2014

UN SANTINO, SILENTE TESTIMONE DI UNA TRISTE PAGINA DELLA STORIA D'ITALIA: LA RESISTENZA IN ISTRIA


Il Santino stampato in offset dalla Casa Editrice N B -Nino Basevi in Milano intorno agli anni'30 del 1900



Mi fu regalato, diversi anni fa, da un Antiquario dal quale avevo acquistato un prezioso Santino di pizzo del 1800 francese; lo stesso Antiquario, dopo averlo inserito nella busta con il mio acquisto, quasi con imbarazzo si scusò con me per la pochezza del suo omaggio, ma io ne fui da subito profondamente affascinata e lo ringraziai.

Questo, solo all'apparenza, banale e ordinario Santino dei primi anni'30 del 1900, stampato in offset dalla Casa Editrice NB -Nino Basevi- con sede in Milano, fu muto testimone di una triste pagina della Storia d'Italia del secolo scorso.

Fu fedele e inseparabile compagno di sventura e nel contempo solido sostegno spirituale nel momento estremo della vita di due giovani soldati Italiani -o forse semplici civili- che combatterono e sacrificarono la loro Vita per la liberazione di Pola e dell'Istria intera.

Rigido nella sua antica piega trasversale, questo Santino venne per lungo tempo conservato così, piegato in due, nella tasca dei pantaloni o della giacca, da uno dei due giovani eroi Italiani che morirono fucilati in una fredda e nebbiosa giornata d'autunno.



Un'immagine quasi bifasica, divisa in due scene principali, entrambi simboliche di importanti Valorisuperiormente il grande Crocifisso, allocato nello spazio sulla facciata della casa, per richiamare alla memoria del devoto detentore il culto e la Fede, inferiormente quattro piccoli bimbi, sorridenti e spensierati nello spazio sterrato dinanzi alle aiuole, curate e ridenti di fiori, mentre si dedicano, sereni e gioiosi, allo studio ed al gioco per ricordargli il focolare domestico e la Famiglia lontana.




Antitetiche e gelide al verso del Santino le parole, pesanti come macigni, dattiloscritte in nero inchiostro: Rinvenuta PER TERRA.



Un luogo e una data precisa- Pola 19 10 1937-


inferiormente, scritti a mano con tratto veloce, quasi con fretta, con chiaro inchiostro di colore blu i nomi di Alberto e Nicola, rispettivamente di Alessandria e di Andria, in provincia di Bari.

Completi i loro indirizzi di residenza, in Terra di Piemonte e di Puglia, quasi come a voler lasciare un ultimo, disperato messaggio alle Famiglie lontane, ai propri bambini ed ai posteri.

La splendida Terra d'Istria diventa per la prima volta Italiana nel mese di Ottobre dell'anno 1918.


L'Arco dei Sergi a Pola (oggi Croata)


Pola, antichissima città e capoluogo storico dell'Istria, già ai tempi di Strabone, insigne storico e geografo classico greco, nel  I secolo a.C., faceva parte del territorio italico.

Ad un censimento dell'anno 1921, durante il Regno d'Italia, era abitata da quasi 200,000 Italiani -il 67% dell'intera popolazione- contro il 23% di Croati.

Pola e la Terra d'Istria in generale, furono teatro nel tempo di innumerevoli e sanguinosi combattimenti per la difesa del territorio.

Forse, in un estremo tentativo di scampare ad una delle continue retate di volontari -messe proprio in quell'anno reiteratamente in atto dalla vicina Jugoslavia- da destinare alle famigerate Brigate internazionali comuniste, Nicola ed Alberto morirono fucilati. 

Stretto nella mano fino alla morte il Santino, simbolo di Fede e Amore per la Famiglia, cadde infine a terra nell'ora estrema.

Oggi, a distanza di settantasette anni da quel tristissimo giorno quel Santino può finalmente parlare e raccontarci, in qualità di supertestimone, che Alberto e Nicola sono esistiti e da Eroi hanno sacrificato le loro giovani Vite invocando il nome di Dio, per la Famiglia e per la salvezza della Patria.

Paola Galanzi

sabato 22 novembre 2014

PASTA D'OSTIA, MADREPERLA E PAILLETTES: MARIO TASCA VI ASPETTA A FOLLINA (TV) PER LA SUA PROSSIMA ,BELLISSIMA MOSTRA !



Immancabile l'appuntamento per noi Cultori delle antiche e belle Immagini devote con la splendida e preziosa Collezione privata dell'Amico Mario Tasca.

Organizzata anche quest'anno nell'elegante cornice dei signorili locali di via Pallade a Follina (Treviso) la Mostra, con il patrocinio di A.I.C.I.S.- Associazione Italiana Cultori Immaginette Sacre- saprà incantare ed entusiasmare Collezionisti e neofiti.

Delicata e romantica l'Esposizione di Santini in pasta d'ostia, madreperla e paillettes del 1800 francese attraverso la quale Mario, con la sua autentica Passione, saprà guidare i Visitatori tra Devozione e Romanticismo.



L'atmosfera incantevole che sapranno nel Visitatore creare i pallidi riflessi delle madreperle, i tenui colori pastello sulle paste d'ostia e i raffinati luccichii delle paillettes sarà ancor più ingentilita anche quest'anno il giorno Lunedì 8 Dicembre 2014 alle h.18 con le dolci note dell'Armonioso Trio- Cristiana Tasca al flauto, Monica Giust al clarinetto e Federica Basso alla chitarra-

L'appuntamento dunque a Follina (Treviso) in via Pallade nr.7, nei giorni 6-7-8 Dicembre 2014 e, anticipatamente l'Augurio di un grande e meritato successo all'amico Mario !

Paola Galanzi





mercoledì 19 novembre 2014

UN SANTINO CROMOLITOGRAFICO DI FINE 1800 CI RACCONTA LA STORIA BELLA DEL MIRACOLOSO PANE DI SANT'ANTONIO DA PADOVA


"O gran S. Antonio provvedeteci il Pane di Vita Eterna "



Nell'iconografia ricorrente dei bellissimi Santini cromolitografici di fine secolo XIX che raffigurano e celebrano l'eccelsa Figura di Sant'Antonio da Padova- il Santo dei Miracoli per eccellenza- il pane, per l'uomo alimento fondamentale insieme all'acqua, è contenuto abbondante, e quasi infinito nella sua quantità, in grandi ceste intrecciate a mano; talvolta, in alcune Immagini, il pane compare racchiuso nella stessa mano del Santo ritratto in procinto di donarlo ai Poveri, numerosi accanto a lui.

La storia bellissima del Pane di Sant'Antonio trae origine da un evento miracoloso attribuito al Santo poco dopo la sua morte, avvenuta a Padova nel 1231.

Si tramanda che un bimbo di poco più di un anno di nome Tommasino venne incautamente lasciato solo in casa dalla sua mamma che si era recata a pregare nella vicina Chiesina di Santa Maria Mater Domini in Padova.

Al suo rientro a casa aveva trovato Tommasino annegato dentro la grande pentola che, ricolma d'acqua, ella aveva posto a bollire sul fuoco del camino.

Disperata e affranta si era con Fede rivolta a Sant'Antonio affinché per sua intercessione Tommasino avesse salva la Vita promettendo come offerta tanto pane per i Poveri quanto era il peso del bambino.

Il Santo accolse le sue accorate suppliche e si narra che, dopo la mezzanotte dello stesso giorno del grave incidente, il bimbo si risvegliò.
        

I Miracoli di Sant'Antonio da Padova: la Resurrezione di Tommasino

Affresco del Pittore Padovano Girolamo Tessari (1524)

Sala Priorale della Basilica del Santo in Padova

A memoria imperitura ai posteri il Miracolo della Resurrezione di Tommasino venne mirabilmente affrescato dal Pittore Padovano Girolamo Tessari intorno all'anno 1524 e si può ancora oggi ammirare nel suo raro realismo pittorico e nella pregevole bellezza nella Sala Priorale della Basilica del Santo in Padova.

Il Miracolo avvenuto a Padova per intercessione di Sant'Antonio fece presto il giro dell'Europa intera e, ad iniziare dalle nazioni vicine, ad opera e per iniziativa dell'Ordine minoritico, si iniziò ad impastare e a cuocere dei pani benedetti da distribuire a tutti i Poveri, ai quali Sant'Antonio- così come Francesco d'Assisi- aveva con Amore dedicato l'intera sua Vita.



Il Pane, alimento semplice, che nasce con l'acqua e il grano macinato, diventa così un potente veicolo di evangelizzazione e trasmissione dei Valori Cristiani del Dono e della Condivisione, temi questi sì cari a Sant'Antonio e a Francesco d'Assisi.

Una bellissima testimonianza a tal proposito ci viene anche da Padre Annibale Maria di Francia (1851- +1927), oggi Santo, fondatore delle Congregazioni dei Rogazionisti del Cuore di Gesù e delle figlie del Divino Zelo, che racconta come nell'anno 1887, appena terminata una terribile epidemia di colera, una pia donna devota al Santo di Padova gli fece un'offerta di 60 lire affinché lo stesso denaro venisse trasformato in pane per il sollievo dei Poveri e per i bimbi orfani da lui per l'intera sua esistenza amorevolmente assistiti e curati.



Seguendo l'antichissima tradizione ancora oggi, l'Arciconfraternita di Sant'Antonio trasforma le offerte dei devoti in Pane benedetto per i Poveri che provvede a distribuire ogni prima domenica del mese così come in occasione della Festa di Sant'Antonio, il 13 di Giugno.

Un Pane benedetto di Sant'Antonio non solo da sollievo alla fame dei Poveri ma invita essi alla Preghiera e dona loro il rassicurante calore della Speranza.

Paola Galanzi